domenica 2 dicembre 2012

Il villaggio nuragico di Tiscali in Sardegna

Foto: Comune di Dorgali
Paleoarcheologia - Il villaggio è suggestivamente collocato tra macchioni di cisto, lecci e terebinti, in una dolina creatasi per sprofondamento tettonico nel cuore del Monte Tiscali, nel Supramonte di Oliena.
L'area, che mostra oggi i segni del degrado, presenta due agglomerati di capanne di diversa planimetria, dimensione e funzione.
Il primo agglomerato, formato da una quarantina di capanne, è situato nel settore N della cavità, in forte pendio: non è improbabile, dunque, che le strutture sorgessero su terrazzamenti artificiali.
Le capanne, di dimensioni contenute, sono a pianta circolare e ovale allungata. I muri si conservano per notevole altezza e sono poco spessi (m 0,55), costruiti con rozze pietre di piccole dimensioni poste in opera in modo irregolare con l'uso di abbondante malta di fango.
Una delle abitazioni, ben conservata sino a qualche hanno fa (diametro esterno m 5,30, diametro interno m 4,72; altezza m 4,50), presenta pareti sottili in forte aggetto che in origine dovevano sostenere una copertura straminea a scudo con travetti radiali.
Si accede all'interno dell'ambiente mediante un ampio ingresso (larghezza m 1,19; altezza m 1,20) che conserva ancora in posizione originale l'architrave in legno di terebinto. L'ambiente risulta ampliato da alcuni vani sussidiari: una piccola nicchia e degli stipetti.
Il secondo villaggio, situato sul lato S/O, è composto da circa trenta capanne.
Fatta eccezione per una costruzione, queste strutture nella maggior parte dei casi addossate alla parete della dolina presentano pianta rettangolare o quadrangolare e sono decisamente più piccole di quelle edificate nel versante N.
Forse utilizzate come magazzini per provviste e come rifugi per animali, si ritiene possano avere avuto una copertura originaria lignea ad unico spiovente.
Dal villaggio provengono scarse ceramiche nuragiche, alcune decorate a cerchielli (IX-VIII sec. a.C.) ed altre di età romana. Storia degli scaviFu descritto per la prima volta nel 1910 da Ettore Pais e, con maggiore dettaglio, nel 1927 da Antonio Taramelli; entrambi gli studiosi ebbero modo di osservare le strutture delle capanne ancora pressoché intatte. Una breve campagna di scavo è stata condotta dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro nel 2000. Riferimento: Sardegna Cultura.

Bibliografia
E. Pais, "Tiscali nel Nuorese", in Rivista d'Italia, febbraio 1911;
A. Taramelli, "Dorgali (Nuoro) Esplorazioni archeologiche nel territorio del Comune", in Notizie degli Scavi, IX, 1933, pp. 347-380;
A. Moravetti, Serra Orrios e i monumenti archeologici di Dorgali, collana "Sardegna Archeologica. Guide e Itinerari", 26, Sassari, Carlo Delfino, 1998, pp. 97-105.

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