giovedì 13 dicembre 2012

Uno nuovo studio controverso anticipa di 65 milioni di anni l'esistenza di vita sulla Terra

  Gregory Retallack: questi fossili marini segmentati di Dickinsonia, sono stati separati dal passaggio di un verme di Ediacara, oppure erano dei licheni che vivevano sulla Terra ?
Un nuovo studio pubblicato su Nature1, suggerisce che i fossili di Ediacara non erano animali marini, ma dei licheni terrestri. Altri paleontologi rifiutano questa ipotesi del geologo Gregory Retallack che lavora presso la University of Oregon a Eugene.

 Il suo studio non solo segna una drammatica reinterpretazione dei fossili, ma suggerisce anche che la vita sulla Terra iniziò 65.000 m.a prima di quanto avessero già stimato i ricercatori. La natura dei fossili di Ediacara del periodo compreso tra i 635 - 542 milioni di anni fa, è stata ferocemente contestata dai paleontologi. Molti pensano che i fossili rappresentano solo alcuni dei primi organismi marini complessi che si evolsero - oltre 10 milioni di anni prima dell'esplosione del Cambriano - che vide emergere rapidamente grandi gruppi di animali complessi. Retallack suggerisce: gli studiosi sostengono che gli organismi di Ediacara si sono sviluppati nei fondali marini nel sud dell'Australia, che ora è costituita da paesaggi aridi; e avanza un'altra sua ipotesi - che i fossili, come quello segmentato a forma di frittella, conosciuto col nome di 'Dickinsonia', e l' enigmatico organismo, vissuto alla fine del Proterozoico (circa 550 milioni di anni fa) la Spriggina, non erano animali, bensì licheni, questo si evince dalle tracce di muffe, di melma e dalle strutture del terreno analizzate a partire dal 1990. L'ultimo studio - che descrive i fossili di Ediacara scoperti nel 1947 dal paleontologo Reginald Sprigg - è stato realizzato osservando antiche formazioni geologiche. Tra le altre linee di evidenza, Retallack sostiene che il colore rosso della roccia e i modelli atmosferici, indicano che i depositi si sono formati sulla Terra, non negli ambienti marini. Questa ipotesi di Retallack, rivaluta anche il Dickinsonia e la Spriggina, considerandoli come dei licheni, e suggerisce che i sentieri scavati dai vermi di Ediacara, in realtà, indicano la crescita di muffe. Retallack afferma che, al posto di un fondale marino, vi fosse la presenza di grandi organismi terrestri simile a quello della tundra Artica. Altri esperti che studiano il periodo dei fossili di Ediacara accolgono con freddezza la pubblicazione di Retallack. " E' ormai da dieci anni che io e i miei colleghi revisioniamo i suoi dati, ora ci siamo stancati", afferma James Gehling, un paleontologo che lavora presso il South Australian Museum di Adelaide. Guy Narbonne, un paleobiologo che lavora presso la Queen's University a Kingston nell' Ontario, dice che la nuova pubblicazione è poco più di un riassunto di Retallack, che tratta della vita dei fossili di Ediacaran, e aggiunge: "La maggior parte di noi ha apprezzato la nuova ipotesi e l' ha analizzata in modo critico, ma abbiamo capito subito che le spiegazioni erano più semplici rispetto a quelle date da Retallack, per cui abbiamo fornito delle motivazioni più convincenti. "Gehling non è convinto dalla nuova pubblicazione: "Lo studio che ha presentato Retallack, non è l' unica prova in contraddizione con l'interpretazione degli strati sedimentari che attribuiscono ai fossili di Ediacara un'origine marina". Lui e Narbonne, sostengono che la colorazione rossa della roccia, e la resistenza mostrata nei confronti degli agenti atmosferici - che Retallack presenta come nuovi elementi di prova - potrebbero essere stati fenomeni verificatisi anche nei fondali marini. Narbonne dice che "gli studi sedimentari e geochimichi effettuati in tutto il mondo da diversi laboratori di ricerca indipendenti, convergono quasi universalmente sull' origine marina del biota Ediacara". Le tracce del comportamento degli animali di Ediacara trovate nei sedimenti, sono in contraddizione con l'ipotesi di vita terrestre, dice Gehling. Il Dickinsonia, era un animale che aveva delle correlazioni con gli odierni Placozoi (i più semplici organismi pluricellulari).
"Se 60 anni di pubblicazioni sulle interpretazioni del biota Ediacara non hanno dimostrato nulla" afferma Gehling, " questo può essere spiegato dal fatto che i biota Ediacara erano rappresentati da una vasta gamma di organismi con caratteristiche del corpo coerenti con i ritrovamenti fossili conservati nei fondali marini. "Retallack rimane impassibile. "Mi aspetto polemiche", dice, aggiungendo che prevede le conseguenze per non aver convalidato questo nuovo studio.



Naturedoi:10.1038/nature.2012.12017 - Riferimenti: Retallack, http://dx.doi.org/10.1038/nature11777 (2012).

Nessun commento:

Posta un commento