domenica 12 maggio 2013

Per la prima volta dopo 15 milioni di anni l'anidride carbonica supera i 400 ppm

Il diossido di carbonio dal limite Kp-g (65,5 maf) all'Olocene. Autore: James Hansen
Scala dei Tempi Geologici. In blu sono rappresentati i Continenti sommersi, in grigio le concentrazioni atmosferiche di CO2 e in verde le oscillazioni di temperatura.
Il grafico mostra l'andamento della temperatura e del diossido di carbonio dall'inizio del Precambriano fino ad oggi. Riferimento e Abstract: Geological Global Climate Changes. Author: Nasif Nahle - Scientific Research Director-Biology Cabinet.
  
Riferimento: Il diossido di carbonio nel Fanerozoico 

 Riferimento: "For first time, single-day CO2 tops 400 ppm" via  NASA Climate Change 
Valori delle concentrazioni di anidride carbonica atmosferiche degli ultimi 800,000 anni (a sinistra), valore del record di CO2 rilevato al Mauna Loa (a destra nel riquadro).
Secondo un rapporto del NOAA, nella notte del 2 maggio 2013 i livelli di anidride carbonica atmosferica registrati alle Hawaii hanno raggiunto - per la prima volta dopo 800.000 anni - le 400 parti per milione. Un articolo pubblicato su Climate Central"Carbon Dioxide Passes 400 PPM Milestone, NOAA Finds", riporta che, queste rilevazioni, sono state effettuate dal 1958 tramite i sensori ubicati in prossimità della cima del vulcano Mauna Loa.
I livelli hanno continuato a oscillare in prossimità del punto di riferimento, che in questi ultimi giorni, dopo la mezzanotte del 7 maggio hanno superato per la prima volta i 400 ppm. Quando i ricercatori iniziarono a effettuare le misurazioni e a rilevare la media giornaliera, le concentrazioni medie durante l'epoca pre-industriale erano di circa 280 ppm. L'Istituto Climate Central, riconosce questo valore simbolico dei 400 ppm come una pietra miliare nella storia dell'Olocene, illustrando il rapido aumento delle emissioni di CO2 antropiche registrate nel secolo scorso. Molteplici dati climatici raccolti dalle carote di ghiaccio, dai sedimenti dell'oceano, e da altre fonti, indicano che questa è la concentrazione atmosferica di CO2 più elevata di tutta la storia umana moderna, e degli ultimi 15 milioni di anni. L'anidride carbonica è il gas più importante e duraturo che incide sul riscaldamento globale. Una volta che viene emessa dalla combustione dei combustibili fossili come il carbone e il petrolio, una singola molecola può rimanere nell'atmosfera per centinaia di anni. Le emissioni globali di questo gas hanno raggiunto un livello record di 35.6 miliardi di tonnellate nel 2012, in crescita del 2.6 per cento dal 2011. L'anidride carbonica e altri gas serra riscaldano il pianeta assorbendo l'energia del Sole, e intrappolando il calore nella parte inferiore dell'atmosfera ne impediscono la dissipazione verso lo spazio.
La stazione del Mauna Loa, é il più antico osservatorio di CO2 nel mondo, ed é a livello globale, il riferimento principale utilizzato per monitorare l'aumento di questo potente gas che trattiene il calore. Le concentrazioni di biossido di carbonio sono in costante aumento da quando gli scienziati, più di cinque decenni fa, iniziarono a effettuare le misurazioni sulle pendici del vulcano hawaiano. In relazione all'aumento delle emissioni artificiali dei gas, il tasso di crescita dei livelli di CO2 ha accelerato, in quanto, le misurazioni che si registrarono alla fine del 1950 risultavano di circa 0,7 ppm all'anno, fino a raggiungere i 2,1 ppm all'anno nel corso degli ultimi 10 anni, secondo un comunicato del NOAA. Il tasso di crescita attuale é maggiore di 100 volte rispetto all'aumento che si verificò al termine dell'ultima era glaciale. Secondo i dati Paleoclimatici del NOAA, prima dell'inizio della rivoluzione industriale, la media globale di CO2 era di circa 280 ppm, e negli ultimi 800.000 anni ha oscillato tra circa 180 e 280 ppm. Pieter Tans, con la collaborazione dell'Earth System Research Laboratory del NOAA a Boulder in Colorado, ha affermato in un comunicato stampa: "La prova che l'elevata crescita delle emissioni globali di CO2 provenienti dalla combustione del carbone, del petrolio e del gas naturale, stia guidando l'accelerazione, risulta inconfutabile". 
Secondo il rapporto pubblicato il 3 maggio su Climate Central, non c'é stato un unico fattore che ha determinato l'aumento delle concentrazioni di CO2 pari al livello raggiunto il 7 maggio del 2013, ciò é dimostrato ampiamente dai dati sul diossido di carbonio rilevati tra 800.000 e 15 milioni di anni fa. La prova principale é stata ottenuta tramite l'osservazione delle molecole contenute all'interno di antiche bolle d'aria congelate, situate all'interno dei vasti strati di ghiaccio dell'Antartide e della Groenlandia. Grazie al carotaggio e all'analisi delle bolle d'aria, gli scienziati hanno scoperto che,  durante gli ultimi 800,000, i livelli di CO2 non hanno mai superato i 400 ppm. Uno studio del 2011 pubblicato sulla rivista Paleoceanography "Atmospheric CO2 decline during the Pliocene intensification of Northern Hemisphere glaciations", suggerisce che gli attuali livelli di CO2 nell'atmosfera potrebbe essere paragonabili a quelli riscontrati tra i 2 e 4.6 milioni di anni fa, durante il Pliocene, il periodo in cui visse l'Homo habilis, un possibile antenato del moderno Homo sapiens, quando si aggiravano Nord America, branchi di giganti Mastodonti. La civiltà umana moderna non subentrò fino all'Epoca dell'Olocene, che iniziò 12.000 anni fa.
In u
no studio pubblicato nel 2009 sulla rivista Science "Coupling of CO2 and Ice Sheet Stability Over Major Climate Transitions of the Last 20 Million Years", gli scienziati hanno analizzato le conchiglie ritrovate nei sedimenti marini più profondi, per stimare i livelli di CO2 del passato e hanno scoperto che questi livelli non hanno superato il valore simbolico dei 400 ppm negli ultimi 10 o 15 milioni anni, durante l'epoca del Miocene, quando gli squali Carcharodon megalodon si aggiravano nei mari, e il livello degli oceani livello risultava 100 metri più elevato rispetto all'attuale. Nonostante sia stato stabilito il valore di riferimento della media giornaliera di CO2, risulta alquanto improbabile che la media mensile o i livelli della media annuale supereranno quest'anno i 400 ppm. In genere, ogni anno a maggio nell'Emisfero nord, i livelli di CO2  ragguingono il picco, dopodiché diminuiscono leggeremente, in quanto, durante l'estate gli alberi e le piante su gran parte della Terra, aspirano una quantità maggiore di anidride carbonica. Tuttavia, le emissioni globali non mostrano segnali di rallentamento, per cui, i climatologi prevedono che i livelli di CO2 entro la metà del secolo, dovrebbero raggiungere i 450 ppm, o valori superiori, a seconda delle emissioni.


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