venerdì 19 luglio 2013

Una ridotta attività solare non rappresenta l'inizio di una Mini Era Glaciale

Riferimento: New Scientists "What's wrong with the sun?"   
Tutti coloro che ipotizzano un influenza della moderata attività solare sul riscaldamento globale planetario avranno una delusione. Un articolo pubblicato l'11 luglio del 2013 sulla rivista New Scientists dal titolo "Sun's quiet spell not the start of a mini ice age", spiega che il recente ciclo di moderata attività solare non rappresenta l'inizio di una pluridecennale assenza di macchie solari che potrebbe raffreddare il clima sulla Terra.

Al contrario, rappresenta una recessione più breve e meno pronunciata, che si ripete circa ogni secolo. Le macchie solari - macchie scure che appaiono sulla superficie del Sole (fotosfera) a causa di intensi campi magnetici - sono la sede dell'Attività Solare e possono influenzare il clima della Terra in vari modi, anche se le dimensioni dell'effetto vengono ancora dibattute. Scomparvero tra il 1645 e il 1715, un periodo conosciuto attualmente come il minimo di Maunder. Allo stesso tempo, l'Europa settentrionale sperimentò gli inverni rigidi della Piccola Età Glaciale, un periodo di tempo eccezionalmente freddo che iniziò nel 16° secolo, suggerendo ad alcuni che un simile e prolungato minimo di macchie solari potrebbe compensare l'attuale tendenza al riscaldamento globale.Il numero di macchie solari aumenta e diminuisce in un ciclo naturale che dura circa 11 anni. Il ciclo attuale è destinato a raggiungere quest'anno il suo apice nonostante il numero di macchie solari sia risultato scarso, questo ha favorito l'ipotesi secondo cui ci stiamo avvicinando ad un altro minimo di Maunder.Gli ultimi confronti con i dati storici in corso suggeriscono che questa ipotesi è priva di un fondamento scientifico. Giuliana DeToma dell'Osservatorio High Altitude di Boulder, Colorado, ha riferito l'11 luglio 2013 all'incontro annuale dell'American Astronomical Society's Solar Physics Division, tenutasi a Bozeman nel Montana, (lista degli abstract) che: "Il Ciclo 24 [quello attuale] è diverso, tuttavia ciò non significa che stiamo andando verso un minimo di Maunder". Invece, la recente attività del Sole è più simile a una breve serie di cicli deboli che si verificarono all'inizio del 19° e 20° secolo. A differenza del minimo di Maunder, quelle riduzioni delle macchie solari durarono solo per uno o due cicli e furono meno drammatiche.Nel 1933, Wolfgang Gleissberg previde che questi cali minori si sarebbero verificati regolarmente ogni secolo. Le ultime misurazioni sembrano confermare questa teoria (il ciclo Gleissberg), lanciando così una nuova luce sulle dinamiche della dinamo magnetica che rappresenta il Sole."Siamo in una nuova era della fisica solare", dice David Athaway del NASA Marshall Space Flight Center di Huntsville in Alabama, il quale, analizzando gli stessi dati è giunto alla stessa conclusione. Non sappiamo perché avvenga il ciclo Gleissberg, questo attualmente, ci stimola a ottenere maggiori informazioni in modo da conoscere e comprendere meglio il fenomeno."Non è possibile azzardare un ipotesi di quanto o quando si verificherà il prossimo mnimo di Maunder. Ancora non sappiamo con certezza come o perché ebbe inizio il minimo di Maunder, quindi non possiamo prevedere il prossimo."Paul Charbonneau dell'Università di Montreal, in Canada, che non era coinvolto nella sua ultima analisi, è d'accordo con le loro conclusioni e afferma. "Nonostante il fatto che molte persone sostengano l'arrivo di un grande minimo, tutto il materiale che ho letto in merito non l'ho trovato particolarmente convincente,". Secondo il ciclo Gleissberg, il prossimo massimo solare, che avverrà circa nel 2.024, probabilmente determinerà un vero disastro, ma in seguito, i cicli compenseranno qualsiasi effetto di raffreddamento, e questa breve recessione che abbiamo registrato sul clima della Terra svanirà. Uno studio pubblicato il 2 agosto 2013 sui PNAS: "Contribution of solar radiation to decadal temperature variability over land", suggerisce che la radiazione solare incidente sulla superficie terrestre (Rs) ha raggiunto il picco a livello globale nel 1930, per poi ridursi sostanzialmente dal 1940 al 1970. L'effetto di raffreddamento determinato da questa riduzione di Rs rimase pressoché costante dal 1930 al 1970. Da allora, né il rapido aumento della temperatura dal 1970 fino al 1990, né il rallentamento del riscaldamento nei primi anni del XXI secolo sembrano essere significativamente correlati alle variazioni di Rs.

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