mercoledì 28 giugno 2017

L'impatto dell'uomo sulla biodiversità in relazione alla sesta estinzione di massa

Infografica tratta dalla rivista NewScientist
Le estinzioni di massa rappresentano un modello importante nella macroevoluzione. A causa della loro frequenza, rapidità e degli effetti globali, hanno modellato la biodiversità sulla Terra per diverse volte durante le varie Ere geologiche. Come fattore integrativo nei confronti dei processi microevolutivi, le estinzioni di massa sono dovute ad un probabile insieme di cause: intense eruzioni basaltiche, impatti di asteroidi/meteoriti, cambiamenti climatici globali, glaciazioni e deriva dei continenti. Recentemente é stata proposta un'analogia confrontando i tassi e le quantità delle estinzioni con il numero di perdite delle specie viventi. Negli ultimi secoli e millenni, stiamo osservando una tendenza simile, infatti, sebbene l'estinzione sia un fenomeno naturale che si verifica circa una o cinque volte all'anno per ogni specie, gli scienziati stimano che ora stiamo perdendo le specie ad un tasso che risulta da 1.000 a 10.000 volte maggiore, con dozzine di specie che si estinguono  ogni giorno, Chivian, E. and A. Bernstein (2008). Se la riduzione delle specie continua con questa rapidità, entro il 2050 si estingueranno dal 30 al 50 percento di tutte le specie viventi, D. Thomas et al., (2004). Tuttavia, uno studio publicato sui PNAS rivela che dal 1900 al 2015 le specie animali si siano già dimezzate. Secondo un gruppo di illustri evoluzionisti come Edward O. Wilson e Niles Eldredge, esistono le prove del fatto che gli esseri umani stiano causando la cosiddetta "Sesta Estinzione di Massa". Il termine Antropocene, che non é stato ancora ufficialmente approvato dalla Commissione Internazionale di Stratigrafia, inventato da Eugene Stoermer e utilizzato nel 2000 dal Nobel per la chimica Paul Crutzen, significa anche che, l'Homo sapiens è diventato il predatore dominante all'apice della catena alimentare. Questo si evince dalle varie attività umane: la frammentazione degli habitat, la sovrappopolazione, l'inquinamento chimico, l'inserimento delle specie invasive in ecosistemi estranei, l'eccessivo sfruttamento delle risorse nella caccia e nella pesca, hanno prodotto le condizioni che precedono una grave crisi biologica. Secondo uno studio pubblicato su  Nature nel marzo 2011, la sesta estinzione di massa è già in corso,  ciò si potrebbe verificare in pochi secoli, se non venissero introdotte delle norme atte a tutelare le specie che attualmente sono in pericolo, Barnosky et al., (2011). In questo studio, presentato nel 2013 da Telmo Pievani all'Accademia dei Lincei, gli scienziati discussero su dei dati elaborati appositamente per le estinzioni di massa, la ricerca si é basata sull'ipotesi che questi modelli macroevolutivi possano essere prodotti da  tre cause principali e in condizioni simultanee.

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